il Giappone in Italia


Men

Le maschere (men) in Giappone hanno un ruolo molto importante specie durante i festival, i riti, le danza popolari e altro ancora.

Solitamente sono realizzate in legno, metallo, carta o plastica.

Maschere spiritose apparvero inizialmente nelle danze shinto kagura, compresa quelle otafuku, divinità paffuta dell'ilarità, e hyottoko, una sciocca immagine conle labbra imbronciate.

Ci sono poi molte maschere raffiguranti dei demoni: tengu, goblins dal naso lungo, oni (ogre), usate durante il Setsubun (giorno di inizio della primavera), che si tiene il 3 febbraio di ogni anno.

Le maschere dei bambini spesso raffigurano personaggi dei manga o degli anime.

Le maschere sono anche molto importanti nel teatro Noh. Il protagonista principale della performance (shite) spesso indossa una maschera in legno mentre recita.Con diverse maschere gli attori possono esprimere diverse emozioni.

Le maschere più note in questo settore sono quelle ko-omote, maschere di una donna giovane e hannya, che rappresenta un demone femminile con delle corna.

Anche nel repertorio Kyogen le maschere sono molto importanti. Si tratta di 260 brevi storie che erano in voga negli anni 50, che un tempo facevano parte del noh mentre oggi vengono anche riproposte separatamente.

Sono usate maschere per rappresentare animali, come volpi o tanuki, nonchè divinità e demoni.

Spesso i figli degli attori kyogen fanno il loro debutto indossando costumi da scimmia e maschere.

Anche nel Bunraku si usano maschere, spesso in legno.

Il bunraku è un mix di joruri, storie narrate con accompagnamento musicale, e marionette in legno.

La testa è chiamata kashira, mentre il capo-burattinaio omozukai.

Alcune marionette possono muovere bocca, ciglia e sopracciglia, richiamando alcune note maschere tradizionali.