il Giappone in Italia


La leggenda del Monte Fuji

"C'era una volta, nel Paese del Sol Levante, una vecchia coppia che viveva ai piedi del Sacro Monte Fuji. I due non avevano figli e pregavano tutti i giorni, affinché le divinità gli dessero la gioia di essere genitori. Un giorno, mentre era immerso in una profonda preghiera, l'anziano uomo trovò, in un folto gruppo di canne di bambù, un cestino di vimini con all'interno una s...orridente bambina. Sembrava che fosse scesa dalla cima del Sacro Fuji e alzando i suoi occhi ringraziò le divinità del dono.
Portò la bambina a casa e sua moglie ne fu meravigliosamente felice, e poiché la neonata era tanto bella e radiosa, la chiamarono Principessa Gloria. Principessa Gloria crebbe e divenne così bella che al suo passaggio si fermavano tutti ad ammirarla. Persino il governatore ne fu contagiato. Finì per corteggiarla, si sposarono ed furono molto felici.
Dopo qualche anno, i due anziani genitori di Gloria morirono e la Principessa confessò al marito Tanaka-san che in realtà non era una creatura di questa terra e gli disse: “Mio amato, sappi che io sono la Dama Immortale del Monte Fuji e sono scesa sulla terra solo in risposta alle preghiere di quei due cari vecchi. Ora non sono più legata a loro e devo tornare al mio palazzo reale.”
Tanaka-san era disperato, ma la donna fece del suo meglio per consolarlo. “Quando vorrai mi troverai sulla vetta del Monte Fuji” gli disse, “oppure guarda in queste due scatole che consegno a te per l'eternità.” E gli diede una scatola di cerini e una magica preghiera che, come il più puro degli incensi, aveva il fine di purificare la sua anima e arrivare direttamente in cima al Sacro Fuji. Dopo un dolce sguardo, Principessa Gloria svanì misteriosamente nell’aria. Il governatore affranto, sentiva così la sua mancanza che ben presto salì sulla cima del Monte Fuji, come lei gli aveva suggerito. Tanaka-san, si avviò verso il grande cratere e riuscì a vedere “Il Lago Gloria” e nel centro un'isola con un bellissimo palazzo reale. La dimora reale era scintillante e composta di ogni gemma e di ogni metallo prezioso, con bei fiori e tendaggi preziosi. Tanaka-san potè intravedere vagamente la figura della sua amata Principessa Gloria nella sala del trono. Deluso, si voltò verso il cratere e, pronunciata con il cuore la divina preghiera, si gettò nel vuoto stringendo la scatola di cerini. Il fuoco del suo ardente amore purificato dalla sacra preghiera donatagli dalla sua amata, incendiò la scatola di cerini che lo fece diventare come il più puro degli incensi ed il fumo di questo fuoco è quel fumo particolare che il Fuji oggi emette di tanto in tanto."

(Simona Pepe)