il Giappone in Italia


Presentazione

Eccomi qua.
Scrivere un blog è una di quelle cose che ho sempre desiderato fare ma che non ho mai fatto per i motivi più disparati.
Come non aver voglia di scrivere dopo aver letto i viaggi avventurosi di Giorgio Bettinelli, che partì un giorno da Roma in vespa diretto a Ho Chi Minh City, e da quel momento non smise mai di viaggiare con la sua fedele compagna vespa (e qualche zanzara lungo il Mekong)? O di Tiziano Terzani, che grazie agli articoli scritti per Der Spiegel, ebbe l’opportunità di girare in lungo e largo per l’oriente (anche se a lui il Giappone proprio non piaceva…)?
Insomma, le buone letture portano ad aver voglia di scrivere e questa mia voglia, unita alla mia personale follia per il Giappone (credo di soffrire di una rara forma di giapponesite acuta degenerativa), non poteva che prima o dopo materializzarsi in un lavoro del genere, che spero venga apprezzato da voi internauti (spero non internati).

Dunque, cominciamo dal principio. Nel 2006 ho trovato finalmente un lavoro stabile, ma nonostante la mia passione per il Sol Levante, dovetti aspettare ben 3 anni per andarci, sia per le condizioni economiche clamorosamente deficitarie (più che in rosso ero in un colore simile a quello della lava all’interno di un vulcano in eruzione), sia per la mia recondita paura di volare che solo l’immensa voglia di vedere il luogo di nascita di Ataru Moroboshi mi ha fatto superare.

Le sensazioni che provai soltanto nell’avvicinarmi al Giappone furono così forti che descriverle sarebbe impossibile. Atterrando all’aereoporto di Narita (Tokyo) mi resi subito conto che c’era qualcosa al di fuori dal normale che mi legava a quel Paese, tanto che oggi comincio a credere sempre più a quanto dettomi da una maestra Reiki anni addietro, ovvero che nella mia vita precedente ero un guerriero giapponese.
Il legame tra me e il Giappone è troppo forte e se non è vero il discorso della reincarnazione ci deve essere comunque un qualcosa di anomalo che fa si che ogni volta che mi reco nel “mio” Paese, mi sento a casa, finalmente libero, felice, leggero (tranne quando esco da un kaiten-zushi).

E poi le ragazze… Non ci resisto. Ormai ho perso completamente l’interesse per le ragazze di altri stati o pianeti. Le giapponesi mi fanno morire. Mi piacciono così tanto che quando sono lì devo trattenermi con tutte le mie forze per non scatenare la mia arma segreta: il nippo-bacio. Dicesi nippo-bacio un bacio leggermente salivoso, terra-aria, diretto verso le labbra della giapponese oggetto del desiderio che potrebbe anche decedere all’istante per l’impeto del suddetto.
Insomma, io sono pazzo del Giappone (e delle giapponesi, se non l’aveste ancora capito).
Non sono un Otaku, ovvero un appassionato di manga e cartoni, anche se non li disdegno. A me piace invece molto vedere J-dorama, ascoltare J-pop, e una volta ho conosciuto J-Ax, quando faceva ancora parte degli Articolo 31, ma questo non c’entra…

Ho letto molti libri sul Sol Levante ed ogni volta che vedo un oggettino che riguarda il Giappone lo compro. Il problema è che quando sono lì vorrei portarmi in Italia tutto quello che vedo e non potendolo fare sto male e penso che forse sarebbe meglio che fossi io ad andare a vivere lì e non tutto il Giappone a trasferirsi dove vivo e lavoro attualmente. Voi cosa ne pensate?

Naturalmente la prosecuzione di questo mio blog dipenderà considerevolmente dall’interesse mostrato dai lettori. Più sarete a seguire le mie dissertazioni sul Giappone e sui miei viaggi in loco, più avrò voglia di proseguire in questa mia apertura al pubblico.

Se questo mio blog avrà seguito potete anche gettare via tutte le vostre guide sul Giappone e spernacchiare le persone che vogliono consigliarvi su dove andare a dormire, mangiare e divertirvi a Tokyo, Osaka o altro.
Da oggi in città c’è un nuovo eroe: SuperFlavio. Non so volare ma posso farvi volare con la fantasia. Non sono forte ma i miei articoli lo sono. E il mio punto debole non è la Kriptonite ma la Giapponesite.
Sono ben accetti consigli, proposte, critiche (se v’azzardate faccio un casino) e donazioni su conto corrente che vi fornirò eventualmente in privato.
Grazie per il sostegno e alla prossima!