il Giappone in Italia


Minna-Japanitaly 9

Tradurre le seguenti frasi in roumaji:

私はイタリアりょうりがすきです。
私は日本ごがすこしわかります。
今日は子どものたんじょうびですから、はやくかえります。
おさけがすきですか。
。。。いいえ、すきじゃありません。
どんなスポーツがすきですか。
。。。サッカーがすきです。

 

Traduzione frasi:

私はイタリアりょうりがすきです。= WATASHI WA ITARIA RYOURI GA SUKI DESU (mi piace la cucina italiana)
私は日本ごがすこしわかります。= WATASHI WA NIHONGO GA SUKOSHI WAKARIMASU (io comprendo un poco il giapponese)
今日は子どものたんじょうびですから、はやくかえります。= KYOU WA KODOMO NO TANJOUBI DESU KARA, HAYAKU KAERIMASU (essendo oggi il compleanno del bambino, torniamo presto)
おさけがすきですか。= OSAKE GA SUKI DESU KA (ti piacciono le bevande alcoliche, il sake?)
。。。いいえ、すきじゃありません。= ...IIE, SUKI JA ARIMASEN (no, non mi piacciono)
どんなスポーツがすきですか。= DONNA SUPOOTSU GA SUKI DESU KA (che tipo di sport ti piacciono?)
。。。サッカーがすきです。= ...SAKKAA GA SUKI DESU (mi piace il calcio)

HAYAI è un I-aggettivo e traduce "presto".
TANJOUBI è appunto compleanno
KARA traduce "poichè". È uno dei modi per farlo.
Se devo dire dunque "siccome, poichè, visto che, datosi che è tardi" dirò: OSOI DESU KARA (OSOI è un I-aggettivo e traduce "tardi", contrario di HAYAI)

 

Tradurre in roumaji le seguenti frasi:

カリナさんはえが上手ですか。
。。。はい、(カリナさんは) とても上手です。
田中さんはインドネシアごがわかりますか。
。。。いいえ、ぜんぜんわかりません。
こまかいお金がありますか。
。。。いいえ、ありません。
まいあさしんぶんをよみますか。
いいえ、じかんがありませんから、よみません。
どうして昨日はやくかえりましたか。
。。。ようじがありましたから。

 

Traduzione:

カリナさんはえが上手ですか。= KARINA SAN WA E GA JOUZU DESU KA (Karina è brava a disegnare?)
。。。はい、(カリナさんは) とても上手です。 = ...HAI, (KARINA SAN WA) TOTEMO JOUZU DESU (si, (Karina) è molto brava)
田中さんはインドネシアごがわかりますか。= TANAKA SAN WA INDONESHIAGO GA WAKARIMASU KA (Tanaka, capisci l'indonesiano?)
。。。いいえ、ぜんぜんわかりません。= ...IIE, ZENZEN WAKARIMASEN (no, non lo capisco per nulla)
こまかいお金がありますか。= KOMAKAI OKANE GA ARIMASU KA (hai soldi spicci?)
。。。いいえ、ありません。= IIE, ARIMASEN (no, non ne ho)
まいあさしんぶんをよみますか。= MAI ASA SHINBUN O YOMIMASU KA (leggi il giornale tutti i giorni?)
。。。いいえ、じかんがありませんから、よみません。= ...IIE, JIKAN GA ARIMASEN KARA, YOMIMASEN (no, non avendo tempo, non lo leggo)
どうして昨日はやくかえりましたか。= DOUSHITE KINOU HAYAKU KAERIMASHITA KA (perchè ieri sei tornato a casa presto?)
。。。ようじがありましたから。= YOUJI GA ARIMASHITA KARA (perchè avevo da fare)

 

JOUZU lo abbiamo spiegato ed abbiamo anche spiegato il significato di TOTEMO.JOUZU NA è un NA aggettivo e vuole il GA prima.
Il suo opposto è HETA NA o NIGATE NA. Entrambi vogliono dire che non si è capaci, ma negati a fare qualcosa. Oppure per dirlo basta negare il primo: JOUZU JA NAI - JOUZU JA ARIMASEN - JOUZU DEWA ARIMASEN - JOUZU DEWA NAI. Insomma, di modi ne abbiamo diversi, come sappiamo (spero...).
Anche il verbo WAKARIMASU (WAKARU), capire, comprendere, vuole sempre il GA.
Abbiamo visto che la maggior parte dei verbi vogliono la particella O dopo il soggetto/oggetto di discussione, alcuni vogliono invece il GA, altri il TO e altri ancora il NI.
Sti verbi fanno un pò come je pare...
Io proporrei un O politico per tutti.
ZENZEN e poi il verbo al negativo significa che proprio no, per nulla faccio quella cosa! In questo caso non lo capisco proprio!
WAKARIMASEN = non lo capisco
ZENZEN WAKARIMASEN = non lo capisco per nulla!!!
KOMAKAI traduce moneta di piccolo taglio, soldi spiccioli.
Quello sopra è un modo per tradurre "avere/esserci".
Lo facciamo con il verbo ARIMASU che abbiamo visto.
KOMAKAI OKANE GA ARIMASU KA è letteralmente "c'è moneta di piccolo taglio?", ma traduce in pratica "hai della moneta di piccolo taglio?".
E' un modo per tradurre in maniera contorta il verbo avere.
Imparate bene questa frase utile: OKANE GA ARIMASEN, che significa appunto "nun c'ho na lira". Detto in maniera colloquiale: OKANE GA NAI.
Quindi "nun ce stanno sordi, nun c'ho gnente".
MAI traduce "ogni". Si può usare per molte frasi: MAI NICHI = ogni giorno, MAI TSUKI/GETSU = ogni mese, MAI TOSHI/NEN = ogni anno, MAI DO = ogni volta, ecc...
KARA abbiamo detto che può essere utilizzato per tradurre il "because" inglese, ovvero il perchè in frasi non interrogative.
Possiamo usarlo anche se non c'è una domanda prima, per dare una spiegazione: "dato che, siccome, visto che, essendosi che,...".
Quindi sopra si dice JIKAN GA ARIMASEN KARA, ovvero "non avendo tempo" (anche in questo caso traduciamo con ARIMASU il nostro verbo avere), o anche "dato che non c'è tempo", ecc...
Perchè in giapponese, nella frase interrogativa, si traduce con DOUSHITE (in realtà possono anche essere usati NAZE o NANDE, ma per ora non ci interessa), mentre come abbiamo detto negli altri casi con KARA.
DOSHITE NIHON GA SUKI DESU KA = perchè ti piace il Giappone?
SUSHI WA TOTEMO OISHII DESU KARA = perchè il sushi è molto buono
Quest'ultima frase potremmo anche scriverla:
SUSHI WA TOTEMO OISHII KARA DESU:
o anche: SUSHI WA TOTEMO OISHII DA KARA, usando il DA ovvero il DESU colloquiale.
Stiamo imparando diversi modi per rifiutare un invito, se non ci avete fatto caso.
Poniamo il caso che un nostro amico antipaticissimo voglia invitarci da qualche parte. Abbiamo vari modi per fargli capire che non ci va:
YOUJI GA ARIMASU = ho un impegno, sono indaffarato
ISOGASHII DESU KARA... = siccome sono impegnato...
YOYAKU GA ARIMASU = ho un appuntamento
JIKAN GA NAI/ARIMASEN = non ho tempo (fesso) 
TSUGOU GA WARUI DESU GA... (non va bene, non conviene ora, guarda...)
Poi c'è il sempre utile CHOTTO...
GOMEN...IMA CHOTTO... = scusa...ora proprio...
Insomma usate una di queste frasi e accompagnatela col gesto dell'ombrello e il tizio capirà.

 

Tradurre in roumaji il seguente dialogo:

もしもし、ミラーです。
ああ、ミラーさん、こんばんは。おげんきですか。
ええ、げんきです。あのう、きむらさん、SEIJI OZAWAのコンサート、いっしょにいかがですか。
いいですね。いつですか。
らいしゅうの金曜日のばんです。
金曜日ですか。金曜日のばんはちょっと。。。
だめですか。
ええ、友達とやくそくがありますから。。。
そうですか。ざんねんですね。
ええ。またこんどおねがいします。

 

Soluzione traduzione testo:

もしもし、ミラーです。= MOSHI MOSHI, MIRAA DESU (pronto? sono Miller)
ああ、ミラーさん、こんばんは。おげんきですか。= AA, MIRAA SAN, KONBANWA. OGENKI DESU KA (Ah! Miller! Buona sera. Come stai?)
ええ、げんきです。あのう、きむらさん、SEIJI OZAWAのコンサート、いっしょにいかがですか。= EE, GENKI DESU. ANOU, KIMURA SAN, SEIJI OZAWA NO KONSAATO, ISSHONI IKAGA DESU KA (Eh...sto bene. Ehm, Kimura, per quanto riguarda il concerto di Seiji Ozawa, che ne dici se ci andiamo insieme?)
いいですね。いつですか。= II DESU NE. ITSU DESU KA (va bene. Quando?)
らいしゅうの金曜日のばんです。= RAISHUU NO KINYOUBI NO BAN DESU (è venerdì sera della settimana prossima)
金曜日ですか。金曜日のばんはちょっと。。。= KINYOUBI DESU KA. KINYOUBI NO BAN WA CHOTTO... (E' venerdì? Venerdì sera a dire il vero...)
だめですか。= DAME DESU KA (non va bene?)
ええ、友達とやくそくがありますから。。。= EE, TOMODACHI TO YAKUSOKU GA ARIMASU KARA... (già, siccome ho un appuntamento con i miei amici...)
そうですか。ざんねんですね。= SOU DESU KA. ZANNEN DESU NE (Ah, è così? Che peccato)
ええ。またこんどおねがいします。= EE. MATA KONDO ONEGAISHIMASU (Già. La prossima volta, per piacere)

MOSHI MOSHI è un onomatopea!! Yuppii!! Si usa per rispondere al telefono. Quindi se il telefono squilla e siete in Giappone, invece di dire "pronto?", dovrete dire appunto due volte MOSHI. Siete moshissimi.
KONBANWA significa "buonasera".
Visto che ci siamo introduciamo anche altri convenevoli:
OHAYOU (GOZAIMASU) = buongiorno
KONNICHIWA = ciao (sarebbe buon pomeriggio, ma in realtà la traduzione più appropriata è quella di un ciao)
OYASUMI (NASAI) = buonanotte
Quando ci si saluta, non si usa come alcuni pensano SAYOUNARA, che è più un saluto appropriato quando si sa che non ci si vedrà per un pezzo, ma ci sono altre forme. Eccone alcune:
MATA ASHITA = a domani
MATA KONDO = alla prossima
MATA NE = ci vediamo
DEWA/JA, MATA = allora ci si vede
BAI BAI = bye bye, ciao!
MATA significa "ancora", quindi è come se dicessimo ci vediamo ancora domani, la prossima settimana, il prossimo mese, ecc...
(O)GENKI DESU KA serve per chiedere "come stai".
Una delle risposte è semplicemente GENKI DESU, "sto bene".
ISSHONI IKAGA DESU KA traduce "insieme che ne pensi? che dici?", e sappiamo che potrebbe anche essere usato: ISSHONI DOU DESU KA, essendo IKAGA la forma cortese di DOU.
Così facendo evitiamo di usare la frase classica ISSHONI IKIMASEN KA
Vanno bene entrambe.
II lo avevamo visto mi pare ed è un I aggettivo. Traduce "bene, buono". In realtà nelle coniugazioni si usa non II ma l'antica forma YOI. 
Così ad esempio se dobbiamo legarlo ad una altro aggettivo useremo YOKUTE, se dobbiamo legarlo a un verbo YOKU, al passato diventerà YOKATTA, e così via.
Quando non è coniugato resta invece II. Quindi II DESU NE sarebbe "bene, va bene, ok".
NE è una particella che abbiamo già incontrato e che non ha un significato proprio, ma viene spesso posta alla fine della frase, così come altre che poi vedremo.
BAN è "sera", mentre "mattina" si traduce ASA e "pomeriggio" GOGO. Per sera si può anche usare YORU.
Conosciamo già ieri, oggi e domani, ed ora possiamo sbizzarrirci a creare diverse frasi. Esempio:
KYOU NO GOGO = oggi pomeriggio
ASHITA NO BAN = domani sera
KAYOUBI NO ASA = martedi mattina
Ecc...
Stamattina in realtà non si dice kyou no asa ma KESA.
Questa sera si dice KONBAN, questa notte KONYA.
Il CHOTTO ormai lo conosciamo bene. Lo piazziamo alla fine di una frase a caso e la lasciamo sospesa, per far capire che non ci va di andare in un posto o fare altro. CHOTTO... e non chiedetemi altro.
DAME è una parolina che dovete memorizzare bene perché si usa moltissimo. Significa più o meno "male", "non va bene" e viene a volte accompagnato da un gesto con le braccia incrociate tipo Power Rangers.
DAME DESU KA = non va bene? è male?
HAI, DAME DESU = si, non va bene
DAME DA YO = male! non si può!
DAME!!! = non farlo! fermo!!
Ha diversi corrispondenti che hanno praticamente lo stesso significato, ma uno dei più usati, forse il più usato è proprio DAME per dire quelle cose.
ZANNEN significa "peccato". Si può appunto usare con ZANNEN DESU NE = che peccato, oppure ZANNEN DESU GA... = mi spiace, è un peccato, ma...
ONEGAISHIMASU deriva dall'unione di due verbi: ONEGAU che praticamente significa "sperare" e SHIMASU, che usiamo in mille contesti e viene banalmente tradotto con "fare".
ONEGAISHIMASU ha un significato simile a KUDASAI e lo traduciamo con "per favore". Ma una traduzione corretta è anche difficile da dare.
A volte capita che si chieda un favore, magari "mi dia quel cacchio di lavoro!!!". Poi si fa una pausa e si dice ONEGAISHIMASU.
Ovvero: per favore, spero che lo farà, e damme sto lavoro mannaggia.
Vabbè, per oggi basta così. alla prox.

 

Compendio

 

Parole utili. Oggi vediamo alcuni tipi di pesce, così quando andate in un SUSHI-YA (ristorante di sushi) o un KAITEN-ZUSHI (sushi-ya dove ci sono dei piattini colorati su un nastro trasportatore dove ad ogni colore corrisponde un prezzo diverso), sapete cosa chiedere. Questi sono i sushi più comuni:
(O)TORO = tonno
CHUU TORO = tonno mediamente grasso
MAGURO = tonno magro
KATSUO = tonnetto
TAI = orata
EBI = gamberi
KANI = granchio
UNI = riccio di mare
UNAGI = anguilla cotta con salsa di soia
ANAGO = anguilla cotta bollita
TAKO = polipo
IKA = seppia
SABA = sgombro
KUJIRA = balena
SAKE/SAAMON = salmone
FUGU = pesce palla
SUZUKI = spigola
NISHIN = aringa
HAMACHI = ricciola
HITAME = rombo
MASU = trota
IWASHI = sardina
ANCHOBI = acciuga
KOI = carpa
TARA = merluzzo
IKURA = uova di salmone
TARAKO = uova di merluzzo

 

Espressioni utili:

ITADAKIMASU = si usa prima di iniziare a mangiare. E' una sorta di ringraziamento per il cibo che si riceve. Diciamo che lo usano al posto del nostro "buon appetito".
GOCHISOUSAMA DESU/DESHITA = si usa invece alla fine del pasto o anche quando si esce da un ristorante
ITTEKIMASU = si dice quando si esce di casa. Letteralmente suona come "vado e vengo": IKU nella TE form, ovvero ITTE + KIMASU
ITTERASSHAI = è la risposta a ITTEKIMASU. Si usa quando si vuole salutare qualcuno che esce di casa.
TADAIMA = lo usa chi rientra a casa. Suona un pò come "propio ora (sono tornato)".
OKAERI (NASAI) = è la risposta a TADAIMA. Si usa quando qualcuno rientra a casa, per dargli il bentornato.
HAI, ITADAKIMASU = si usa quando si accetta qualcosa. Sempre ITADAKIMASU (ITADAKU) che traduce appunto "ricevere".
IIE, KEKKOU DESU = si usa invece per rifiutare gentilmente qualcosa. Significa praticamente "no, sono a posto così".
KI O TSUKETE = si usa quando si saluta qualcuno dopo un incontro, per dirgli "stammi bene", "abbi cura di te". Al suo posto si possono anche usare: GENKI DE, (O)DAIJI NI o anche GANBATTE NE!
IRASSHAIMASE = lo usano i negozianti per invitarvi ad entrare.
Il verbo IRASSHARU in realtà può significare a seconda del contesto sia andare che venire o stare. In questo caso è come se ci dicessero "venghino", ci invitano appunto ad entrare.
ARIGATOU (GOZAIMASU) è "grazie". Se ringraziamo per qualcosa che è passata, anche da poco, possiamo usare GOZAIMASHITA, al passato.
Prima di ARIGATOU possiamo mettere DOUMO, o anche usare invece solo DOUMO per dire appunto "grazie" quando ci viene offerto qualcosa.
Anche ITADAKIMASU può essere usato come un grazie, sempre quando ci viene offerto qualcosa.
(DOUMO) ARIGATOU (GOZAIMASU/MASHITA) può anche essere preceduto da alcune parole che rafforzano il ringraziamento: TAIHEN, HONTOU NI o IROIRO. 
Infondo anche in italiano succede la stessa cosa. Possiamo dire: grazie, grazie mille, grazie tante, grazie infinite, ecc...
DOU ITASHIMASHITE = è il nostro "prego", che però tra amici non si usa, ma si usa più spesso: (IIE, IIE,) KOCHIRA KOSO o anche solo IIE(, IIE)
Per oggi basta così. Ci sono altre 350.000 espressioni utili ancora da spiegare, ma magari le facciamo la prossima volta. 
Adieu!!