il Giappone in Italia


Lezione 3.2

Ecco finalmente la lezione n° 3.2 del nostro,...anzi vostro Dabide sensei. Come sempre abbiamo di seguito la versione old style per i nostalgici del B/N e quella a colori cliccando sulla foto. Buona visione!

 

Mina-san! Kyou mo kyoushitsu ni kite kurete arigatou gozaimasu!

みなさん!今日もきょうしつに来てくれてありがとうございます!

Ragazzi (tutti-san)! Molte grazie per essere venuti in classe anche oggi!

 

E chi ci avrebbe scommesso un euro?! (Come? Io avevo accettato scommesse da tutti voi e l'avevo quotata 100a1?! :o  ...allora è per questo che siete qui maledetti approfittatori! Sì ok vi pagherò a fine lezione abbiate fede... しんじてください)

 

Cominciamo come al solito analizzando velocemente la frase di apertura.

Mina (o minna senza il san, a seconda del vostro gusto personale! Mina è probabilmente più giusto ma si usa molto anche minna. Io preferisco le minne alle mine) è una parola con cui raggruppiamo un gruppo di persone, eh certo! Mica potevano raggruppare un singolo direte voi. Giusta osservazione! Ma ora smettete di controbattere al sommo sensei!

Dicevamo che con minna indichiamo il gruppo di persone a cui ci riferiamo, in questo caso voi!

Mi sono appena ricordato che l'avevo già detto in una lezione precedente, ma ho un crampo al tasto “cancella” e quindi lo lascio, repetita iuvant

kyou mo è anche oggi e kyoushitsu ni è in classe. Quindi tralasciando il grazie finale ci soffermiamo sul kite kurete. Sono entrambi verbi in te-kei, forma verbale in -te, e presi insieme significano essere venuti.

In giapponese, statistiche ufficiali del governo dicono che il 99,9% dei verbi che incontrerete saranno in te-kei (ogni riferimento percentuale è puramente casuale), quindi dobbiamo studiarla bene questa forma verbale.

Coincidenza delle coincidenze.... la te-kei è proprio l'argomento principale di questa lezione!

 

La forma in -te è molto usata, sia nel giapponese formale che in quello informale, può indicare una richiesta gentile o una sospensione verbale o può avere molte altre funzioni.

 

Cominciamo dall'utilizzo più utilizzato (utilizzo utilizzato... (-_-)'  ..è questo il meglio che so fare?), la te-kei come richiesta gentile, formale e non.

Se dico:

yasai zenbu tabete kudasai

やさいぜんぶ食べてください

mangia tutta la verdura per piacere

sto facendo una richiesta gentile ad un bambino viziato!

 

Oppure potrei dire:

chotto matte kudasai

ちょっと待ってください

aspetti un attimo per piacere

sto chiedendo ad uno yakuza con cui avevo appuntamento 3ore fa di aspettare un po' (sì in effetti potrebbe essere l'ultima volta che uso una qualsiasi forma verbale)

 

Quindi un verbo in forma -te + kudasai lo traduciamo in una specie di imperativo gentile, se poi omettiamo il kudasai rimane una richiesta gentile ma è meno formale, ma tipo che se non siete in intimità livello nudi nello stesso letto o parigrado difficilmente lo utilizzerete senza il kudasai.

Esiste anche l'imperativo vero e proprio ma è molto maleducato (io lo uso sempre!) e quindi lo terrò a voi segreto per ora! :p

 

Un altro degli utilizzi più utilizzati (e ci risiamo!) è la forma sospensiva. Se abbiamo più di un verbo nelle stessa frase è solo l'ultimo a dare tempo e modo, tutti quelli precedenti rimangono sospesi in un limbo in forma te-kei. Ad esempio:

itte, koroshite, modoru

行って、殺して戻る

vado, l'ammazzo e torno

beh.. questa frase non avrete modo di utilizzarla spesso, vi faccio un altro esempio:

ashita okite, tabete, terebi mite soshite obenkyou ganbarimasu yo!

明日おきて、食べて、テレビ見てそしてお勉強がんばりますよ!

domani mi sveglio, mangio, guardo la tele e poi mi impegno nello studio!

questa è una frase tipo di voi studenti svogliati! Lo studio va per primo! No va beh, magari prima è meglio svegliarsi!

Comunque avete capito no? Verbi sospesi in te-kei e poi arriva l'ultimo che da il tempo alla frase.
 

Per oggi ci fermiamo qui, vedremo altri utilizzi della forma in -te strada facendo. Con questi due abbiamo già una grossa fetta e si può dire che avete imparato la te-kei....... E INVECE NO!!!!

Perchè la parte più difficile da ricordare della forma in -te è come si forma la forma in -te (e daje!)

 

Come noi in italiano abbiamo are, ere ed ire per i verbi anche loro hanno dei gruppi di verbi, che sono:

-verbi godan (quelli che in jisho-kei terminano in -u, -tsu, -ru, -ku, -bu, -mu, -nu, -gu, -su)

-verbi ichidan (quelli che terminano per -eru o -iru)

-verbi stronzi irregolari (suru e kuru)

Per noi italiani i verbi in forma dizionario giapponesi terminano tutti per -u, quindi non fate l'errore di metterli tutti tra i godan che terminano in -u! Stiamo parlando di sillabe hiragana!

 

Per i verbi godan (loro sì che se la godan!) dobbiamo sostituire alla sillaba finale quella corrispondente del seguente schemino:

verbi che terminano per -u, -tsu e -ru sostituiamo con -tte

verbi che terminano per -bu, -mu e -nu sostituiamo con -nde

verbi che terminano per -ku sostituiamo con -ite

verbi che terminano per -gu sostituiamo con -ide

verbi che terminano per -su sostituiamo con -shite

 

Per i verbi ichidan basta sostituire la sillaba finale -ru con -te ed il gioco è fatto!

 

Per i due stronzetti dato che sono irregolari vanno presi per come sono e memorizzati

suru diventa shite, ma già sapevamo che in masu-kei era shimasu

kuru diventa kite, ed anche qui non ci sorprendiamo molto ma kuru nasconde molta altra stronzaggine essendo irregolare anche in molte altre occasioni

In questo caso aggiungiamo agli irregolari anche iku, che nonostante sia un godan in -ku (a soreta) solo in questo caso, probabilmente per questioni fonetiche, non diventa iite ma bensì itte.

 

Adesso che sapete come si forma la te-kei prendete tutti i verbi che conoscete e provate a coniugarli, per ogni dubbio non esitate a contattarmi! (ignorerò ogni richiesta di aiuto)

 

Siete stanchi? Dai ascoltiamo un po' di buona musica giappa! Uh? Che avete da guardare? Devo cercarvela io? Andate su youtube e cercatevela da voi sfaticati!! (se non gli fa paura il pugno di ferro mi aspetteranno sotto casa per picchiarmi...)

 

Integriamo la lezione con delle paroline che sentirete ed userete molto spesso nelle conversazioni di tutti i giorni. Qualcuno ha notato il kurete lì in alto? Perchè ce l'ho messo? Per il significato del verbo bastava il kite... ma allora a che serve e cosa significa quel kurete? Vi svelerò l'arcano segreto miei adepti: non significa una mazza!

Fa semplicemente parte di un gruppetto di parole che sottolineano la cortesia della frase. Come sapete i giapponesi sono mega-educati e pongono l'interlocutore sempre ad un piano superiore rispetto al proprio, a meno che non sia il mega-direttore della kaisha (azienda) e voi siate i kaishain (impiegati), in quel caso vi pone sotto la suola della sua scarpa!

 

C'è ageru, è un verbo e significa dare, lo userete accompagnando il verbo in te-kei e coniugandolo poi come vi serve. Si usa quando fate qualcosa per un altro. Esempi:

shite ageru = faccio (per te)

katte agemasu = compro per te

oshiete agete mo iin desu ka? = posso spiegarti?

 

C'è kureru, che abbiamo visto nell'esempio, e significa ricevere. Anche questo si accompagna alla te-kei e va coniugato come serve. Esempi:

shite kuremasen ka? = non lo faresti? (per me)

mou, yamete kureru? = dai puoi smetterla? (per me)

mukai ni kite kurete arigatou! = grazie per essere venuto a prendermi!

 

C'è morau, che significa prendere, e vi state quasi scusando per aver preso. Esempi:

hontou ni isshou ni ite moratte iin desu ka? = va davvero bene se stai con me? (state rubando del tempo ad una persona)

waah oishisou! Tabete morau! = aah sembra buona! Me la magno! (qui state rubando una torta)

iro iro tetsudatte moratte kansha shimasu = per tutte le volte che mi hai aiutato ti sono grato

 

Queste tre sono le più usate e per adesso vi bastano e vi avanzano, ma ce ne sono altre e le vedremo man mano che le incontriamo.

 

Mou tsukareta! Neru... mata ne

もうつかれた!ねる。。。またね

Basta, sono stanco! Vado a letto... alla prossima

(scappo prima che si ricordino dei debiti di gioco)