il Giappone in Italia
Haiku
Il mondo degli haiku
(Valentina Panicali)
“Cielo terso d’autunno
e un antico boschetto
come siepe”.
-Ryōkan-
La storia dell’haiku ha origini remote, da datarsi intorno al 16° secolo d.C.. Infatti proprio durante il periodo Heian, fu principalmente la borghesia giapponese a creare questo tipo di componimenti, soprattutto per divertimento; successivamente l’utilizzo di questa sorta di “passatempo” si estese a tutte le classi sociali, anche quelle meno agiate. Fu grazie al maestro Bashō che l’haiku si riappropriò del suo reale valore poetico, abbandonando definitivamente quello di gioco per la nobiltà.
L’haiku è una poesia composta da 17 sillabe divise in 3 versi (5-7-5), derivanti dai waka o tanka, ovvero componimenti di 31 sillabe e 5 versi (5-7-5-7-7). Il waka era una poesia alla quale bisognava aggiungere due versi (7-7) ai primi tre hokku, che rappresentavano il punto di partenza.
Sempre intorno al 1700 si diffusero in Giappone anche i c.d. “versi cinesi” (renga) che costituivano una serie di poesie continue composte da diversi autori; proprio da qui nascono due scuole di renga: la kurinomoto-no-shou che proponeva versi divertenti e la kakinomoto-no-shou caratterizzata dalla ricerca dell’emozione pura. Ed è proprio da quest’ultima scuola che nascono gli haiku, contraddistinti per la loro brevità e profondità. La caratteristica principale di queste poesie è che ognuna deve avere come tema una stagione precisa, che servirà a ripartire gli haiku in 5 gruppi( considerando che il Nuovo Anno viene considerato come la quinta stagione). Se il poeta non preferisce menzionare il nome della stagione potrà utilizzare una parola chiave che in qualche modo la rappresenti:
“Cadono le castagne,
una dopo l’altra,
lungo la notte”.
-Issa-
Dunque gli haiku non sono solo dei semplici componimenti a tema, ma essi sono in grado di rappresentare la natura che si articola in tutti i suoi elementi che, quasi come una sorta di incastro ordinato, rappresentano l’armonia del mondo e lo spirito delle cose, tema tanto caro allo shintō.
Estate - Issa (postato da Valentina Panicali)
Torna l'inverno
per il primo bianco,
nel chiaro di luna
Yosa Buson
Lontano e vicino si ode
crosciar di cascate
tra foglie cadute
Masaoka Shiki
Mi sorprenderà la pioggia
ora che non ho neppure il capello di bambù
ma che importa...
Matsuo Bashò
calma, lumaca:
tu scalalo, il Fuji, ma
senza affrettarti
Kobayashi Issa
Ad una ad una
si affacciano nel freddo
le stelle
Tan Taigi
Il grande mattino:
tra i pini soffiano
venti antichi
Uejima Onitsura
"Datemi alloggio per la notte"
e l'uomo getta la spada.
Tormenta di neve.
Yosa Buson
Debbo di nuovo partire,
ma, nella brezza montana,
mi è difficile lasciare
la fresca ombra degli alberi.
Oshikochi Mitsune
Dilegua l'eco della campana del tempio;
persiste la fragranza delicata dei fiori;
ed è sera.
Matsuo Bashõ
Senza morire…
dopo molte notti di viaggio
in un tramonto d'autunno
Matsuo Bashõ
Stagione delle piogge:
i miei capelli di nuovo
intorno al pallido viso
Matsuo Bashõ
Ancora una volta
qualcuno mi oltrepassa
sera d'autunno
Kobayashi Issa
colori lievi
solo camelie
nella foschia mattutina
Shuoshi Mizuhara
Chiudendo gli occhi
in un antico amore
mi riscaldo
Hino Sõjõ
guardando indietro,
freddi in questo crepuscolo
i ciliegi di montagna
Konishi Raizan
Le ruote della locomotiva
si fermano
nell'erba d'estate
Yamagushi Seishi
vento d'autunno
allo sguardo
tutto è haiku
Takahama Kyoshi
io solo c'ero.
Io, solo. E fioccava
intorno la neve
Kobayashi Issa
notte triste!
anch'io passo la notte
come il mio maestro
Yosa Buson
i campi e i monti
sottratti dalla neve
è il nulla
Joso Naito
fiori di pruno:
si raccoglie il fresco
negli angoli della stanza
Yosa Buson
in questo giorno
che tramonta
sono caduti i fiori di ciliegio
Miura Chora
torri di nubi:
verso sud volano
vele bianche
Masaoka Shiki
senza nome,
l'erbaccia cresce in fretta
lungo il fiume
Yosa Buson
l'orchidea, di notte
nasconde nel profumo
lo splendore del fiore
Yosa Buson
giorno di primavera:
si perde lo sguardo in un giardino
largo tre piedi
Masaoka Shiki
farfalle -
sul cammino d'una fanciulla
davanti e dietro di lei
Chiyo-jo
cantando la gloria del Buddha
la frescura riempie
i campi ed i monti
Mukai Kyorai
tra la folta erba
di Saga,
tombe di belle donne
Shiki Masaoka
tra fiori di pesco
che sbocciano ovunque
il primo fior di ciliegio
Matsuo Bashõ
spiccando i fiori di prumo
mi colpisce la mia mano rugosa -
profumo...
Yosa Buson
tutto ciò che prendo
è vivo
Chiyo-jo
su al borgo, ed il candido
riso al vapore
Yosa Buson
fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna
Takarai Kikaku
stagno gelato
un gamberetto si muove
tra le vecchie alghe
Masaoka Shiki
rammendo calze!
non sarò Nora io, moglie
di un insegnante
Sugita Hisajo
fumando sigarette
viaggio da sola
Anche alla montagna che
nemmeno ha nome.
Foschia chiara.
Matsuo Bashõ
tra i nidi dei passeri
e dei topolini
Matsuo Bashõ